Bonifica Eternit

bonifica eternit

Procedura bonifica Eternit

Cos’è l’eternit

Nel 1901 viene brevettato il cemento-amianto e venne denominato eternit dal suo stesso creatore per rimarcarne una delle sue migliori qualità: la durata. Questo composto a cementizio utilizza come legante le fibre d’amianto e per le sue caratteristiche, quali la durata, la resistenza e il basso costo molte realtà produttive iniziarono ad utilizzarlo come copertura e venne diffuso in tutto il mondo.

Una delle aziende italiane più famose nella produzione e commercializzazione di manufatti contenenti cemento-amianto prese lo stesso nome, Eternit.

Non fu la sola azienda italiana, nel boom del cemento-amianto molte altre aziende iniziarono a produrre e commercializzare l’eternit. Tra le più grandi possiamo citare la Cemental di Correggio, la Fibronit di Bari, la Landini di Reggio Emilia e la Società Italiana Amianto di Grugliasco.

Eternit quindi può far riferimento sia al materiale composto in cemento-amianto sia alla fabbrica che ne produceva i manufatti.

Nel 1933 iniziarono a nascere le prime lastre ondulate per le coperture e le tettoie divenute subito popolari per la loro economicità e la loro durata, che vennero poi chiamate lastre in eternit.

Bonifica eternit

Il censimento dei siti contenti manufatti in eternit spetta alla regione, la quale non solo deve censire ma anche predisporre dei piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica per difendere i cittadini dai pericoli alla salute derivanti dall’inalazione di fibre d’amianto. Il censimento risulta obbligatorio per quanto riguarda edifici pubblici, locali aperti al pubblico, scuole, ospedali, e per i condomini. Il censimento delle coperture in eterni, anche se non obbligatorio, va eseguito in tutti gli edifici per salvaguardare la salute pubblica e non incorrere in multe.

Per poter bonificare i siti contenenti eternit bisogna prima rimuovere le lastre, salvaguardando l’integrità delle lastre per evitare che piccoli frammenti di rifiuti contenenti amianto siano dispersi nell’ambiente e per evitare che delle fibre d’amianto siano rilasciate nell’aria.

La rimozione dei manufatti in eternit è un intervento, oltre che incentivato dalle regioni, indispensabile per preservare la salute delle persone. Per via del suo costo ridotto e delle sue caratteristiche di durata sono molti oggi gli edifici ad uso civile ed industriale nei quali siano ancora presenti manufatti in cemento-amianto.

tetto in eternit

Chiunque sia proprietario di un qualsiasi immobile in cui vi è presente una tettoia, un tetto o qualsiasi copertura in eternit devono presentare denuncia all’Asl, segnalando la presenza di manufatti in eternit alle autorità sanitarie locali. Con proprietario di immobile si intendono anche i responsabili di uffici pubblici o scuole pubbliche, anche gli enti pubblici sono tenuti a presentare una denuncia di presenza delle lastre, o di altri manufatti, contenti cemento-amianto. Questa procedura è obbligatoria, non rispettandola si potrà incorrere in ingenti multe.

Nel caso in cui il vicino abbia la tettoia in eternit, magari danneggiata, ma non lo segnala come d’obbligo alle autorità sanitarie, basta rivolgersi all’Asl oppure, anche via Internet ed in forma anonima, ad uno dei siti delle tante associazioni che si occupano di questo problema. La segnalazione può essere fatta anche ai Vigili urbani o al Nucleo ecologico e tutela ambientale dei Carabinieri. Sul web, inoltre, è possibile trovare il modulo di esposto-denuncia per presenza di amianto.

Quando l’Asl riceve la denuncia contatta l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione del’ambiente), la quale eseguirà gli opportuni test per rilevare l’eventuale presenza di amianto nell’aria e la sua quantità. A questo punto si deciderà come intervenire sulla tettoia o sul manufatto in eternit.

Per via della sua alta pericolosità per la salute e l’ambiente, la presenza di coperture o manufatti in cemento- amianto impone un’attenta valutazione dello stato di degrado dei manufatti stessi. Da questa valutazione dipende infatti il metodo di bonifica da attuare.

Sono numerose le leggi che regolano le responsabilità dei proprietari degli immobili rispetto all’eternit . La legge dispone che le persone siano protette da danni che possono subire a causa dell’immobile. Per questo, nel caso vi sia eternit, il proprietario ha il compito di occuparsi della relativa messa in sicurezza attraverso un intervento di bonifica in loco o di definitivo smaltimento.

I datori di lavoro sono obbligati a salvaguardare la salute verso chi opera alle loro dipendenze, in ambienti in cui siano presenti sostanze potenzialmente pericolose, quali appunto l’amianto e l’eternit. La Lombardia è la regione con una cospicua presenza di fibra d’amianto.

Bisognerà eseguire:

  • la valutazione dello stato dell’eternit (applicazione protocollo, campionamento)
  • lo smaltimento dell’eternit
  • le detrazioni fiscali delle spese sostenute, compilazione e invio telematico (pratiche ENEA) per l’ottenimento delle detrazioni previste: rif. comma 345 Legge 296/06 e smi.
  • le asseverazioni tecniche comprovanti il rispetto dei limiti “termici” imposti in Regione Lombardia
  • la Certificazione Energetica dell’immobile a seguito di sostituzione della copertura (obbligo di redazione dell’Attestato per il riconoscimento della detrazione fiscale) e registrazione al Catasto Energetico Regione Lombardia.

 

I manufatti in cemento-amianto, non solo non si sono rivelati di vita eterna come il nome indicava ma anche causa di gravi problemi per la salute di ci ha lavorato in contatto, di chi ha vissuto e vive in appartamenti con manufatti in eternit e per l’ambiente. La pericolosità dei manufatti in cemento-amianto si deve alla possibile liberazione di fibre di amianto nell’aria che normalmente si trovano legate nella malta cementizia. E’ ormai dimostrato che non sempre poche esposizioni a polveri di amianto possono indurre un tumore polmonare (il mesotelioma pleurico).

tettoia in eternit

Rimozione e smaltimento eternit Milano

Spagliarisi è una ditta operante nell’area di Milano, iscritta all’Albo Nazionale Smaltitori e in possesso del patentino ASL necessario per operare in questo settore, cura tutte le fasi dello smaltimento: dalla rimozione della copertura in eternit al trasporto dei rifiuti in una discarica autorizzate, fino al rilascio della relativa documentazione che attesti l’avvenuto e corretto smaltimento.

Qualsiasi manufatto in cemento-amianto, lastre o altre coperture in eternit, devono essere adeguatamente bagnati prima di qualsiasi movimentazione o manipolazione con dei prodotti collanti o con incapsulanti specifici per evitare che delle fibre possano liberarsi e contaminare l’ambiente. La bagnatura delle stesse dovrà essere effettuata tramite nebulizzazione o a pioggia con pompe a bassa pressione per evitare la rottura del manufatto, cosa che risulta più probabile se la bagnatura viene eseguita con pompe ad alta pressione.

L’inspirazione delle polveri di amianto può provocare il mesotelioma, un tumore maligno letale, se respirato a lungo. Risulta quindi necessario richiedere un sopralluogo da parte di tecnici specializzati per valutare la possibilità di realizzare un’accurata bonifica da amianto e Eternit oppure procedere con l’incapsulamento o la creazione di una sovracopertura che isoli il materiale dannoso e scongiuri eventuali contaminazioni.

Quali strutture contengono l’Eternit?

L’amianto è ancora presente in molti edifici sia ad uso abitativo che ad uso commerciale, la maggior parte delle coperture in eternit si trovano nell’edilizia civile che vede ancora una numerosa presenza di tetti in Eternit oltre che la presenza di amianto nei rivestimenti delle canne fumarie e molti manufatti in cemento-amianto sono stati destinati all’industria petrolchimica e la cantieristica dove l’amianto è presente nel rivestimento di:

  • tubature
  • serbatoi
  • nonché nella stessa costruzione dei pannelli che compongono i capannoni e gli hangar.

 

Considerando che la pericolosità dell’amianto risiede nella liberazione di fibre le precauzioni richieste sono mirate alla limitazione della loro produzione mentre le protezioni sono tese a salvaguardare l’apparato respiratorio delle persone che lavorano in aree potenzialmente inquinate.

Per bonificare i tetti, sarà sempre necessario ripulire i faldali e le gronde sempre, le stesse devono essere bonificate inumidendo con acqua la crosta presente sino ad ottenere una fanghiglia densa che, mediante palette e contenitori a perdere, verrà posta all’interno di sacchi di plastica. Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo, devono essere smaltiti come rifiuti di amianto.

Le lastre devono essere rimosse senza romperle evitando l’uso di strumenti demolitori. Devono essere smontate rimuovendo ganci, viti o chiodi di fissaggio, avendo cura di non danneggiare le lastre stesse. Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili o mole abrasive ad alta velocità. In caso di necessità, si dovrà far ricorso esclusivamente ad utensili manuali o ad attrezzi meccanici provvisti di sistemi di aspirazione idonei per la lavorazione del cemento-amianto, dotati di filtrazione assoluta in uscita.

I materiali asportati non devono in nessun caso essere frantumati dopo la rimozione. Non devono assolutamente essere lasciate cadere a terra. Un idoneo mezzo di sollevamento deve essere previsto per il calo a terra delle lastre.

Le lastre smontate, bagnate su entrambe le superfici, devono essere accatastate e pallettizzate in modo da consentire un’agevole movimentazione con i mezzi di sollevamento disponibili in cantiere.

I materiali in cemento-amianto rimossi devono essere chiusi in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento degli imballaggi. I rifiuti in frammenti minuti devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati a norma di legge.

Protezione dei lavoratori

Nelle operazioni di bonifica eternit e amianto ogni tecnico è munito di idonei mezzi di protezione individuali delle vie respiratorie (maschere con filtri tipo P3) e di indumenti protettivi (tute in tyvek).

Dove operiamo

Operiamo nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese.