Come si smaltisce l’amianto
L’amianto – o asbesto, come viene chiamato in mineralogia – è un insieme di elementi minerali facenti parte del gruppo dei silicati.
La sua composizione è formata da sottilissime fibre, e ne esistono di varia tipologia. Gli amianti più pericolosi sono gli anfiboli, fra cui possiamo distinguere la pericolosissima crocidolite.
Nel corso del tempo, fin dagli Anni ’30, l’amianto è stato utilizzato per le sue proprietà di costruzione e resistenza al calore. Sono state costruite intere strutture servendosi di pannelli in fibra di amianto, anche nel nostro Paese.
Perchè l’amianto è estremamente pericoloso?
Come si è potuto evincere poi da studi successivi, le fibre vetrose presenti nell’amianto, se respirate, possono portare a gravissimi problemi di salute, quali per esempio vari stadi di carcinoma polmonare o il mesotellema pleurico, ossia un tumore cronico alla pleura polmonare.
Per questo l’amianto è stato messo fuori produzione in svariate parti del mondo, in Italia è fuori legge dal 1992. Purtroppo però ancora oggi in più di 3.000 manufatti presenti su tutto il territorio abbiamo coperture di amianto.
Nelle case, negli anni passati, l’amianto è stato utilizzato principalmente nelle tubazioni di scarico dei bagni o dei pluviali, nella produzione dei cassoni di raccolta dell’acqua, generalmente presenti nelle soffitte o cantine, e nella realizzazione di canne fumarie, cappe delle cucine, e di lastre ondulate o tegole, utilizzate prettamente per tettoie, garage, capanne, tetti. L’amianto non è pericoloso se integro in ogni sua parte, lo diventa però con il deterioramento temporale: infatti le fibre presenti all’interno dei pannelli o nel materiale poroso finiscono per staccarsi e disperdersi nell’aria, facendo incorrere gli abitanti nel rischio di respirarle.
Come si smaltisce in maniera corretta?
Il processo di smaltimento dell’amianto è rigidamente regolato da specifiche leggi. Ogni passaggio deve essere effettuato secondo la norma, al fine di evitare pericolosi incidenti, molti dei quali mortali.
Gli addetti allo smaltimento devono utilizzare inoltre protezioni adeguate e certificate, come stivali di gomma, maschere ad ossigeno e tute protettive. Il materiale solitamente viene trattato seguendo 3 passaggi diversi a seconda dei casi.
I passaggi necessari per lo smaltimento dell’amianto
- In primo luogo abbiamo il confinamento, che consiste semplicemente nell’installare protezioni attorno all’area in cui è presente l’amianto in modo da isolare l’ambiente
- In seconda istanza si procede poi con l’incapsulamento, che consiste nell’impregnare e sotterrare il materiale nocivo con altri materiali tramite camere di contenimento
- In ultimo abbiamo la rimozione vera e propria, che consiste nel distruggere fisicamente i pannelli
- Una volta autorizzato lo smaltimento la ditta incaricata si reca sul posto e, a seconda del caso, porta via il materiale dal luogo per poi smaltirlo successivamente in discariche autorizzate