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Novità ecobonus 2022, cosa bisogna sapere

La situazione attuale altamente instabile ha portato al varo, nel corso del tempo, di diversi incentivi atti a facilitare interventi di vario tipo.
Per questo sono attualmente richiedibili una serie di incentivi, noti come Ecobonus, costituiti da molteplici detrazioni fiscali sfruttabili dal cliente per effettuare interventi di riqualificazione energetica, lavori per ridurre il rischio sismico o varie installazioni, come ad esempio quella finalizzata all’uso di energie rinnovabili come il fotovoltaico o l’impianto di colonnine adibite alla ricarica di veicoli elettrici.
In realtà, l’Ecobonus è un particolare tipo di incentivo nato diversi anni fa per poi essere potenziato da ulteriori agevolazioni a seconda degli ambiti nei quali sfruttarlo.
Uno di questi è l’edilizia: quali sono i servizi compresi nell’ecobonus 2022 per quanto riguarda questo campo?

Ecobonus, quali servizi sono compresi per l’edilizia

Alla nascita dell’Ecobonus, oltre 10 anni fa, gli incentivi erano molteplici e riguardavano tutti gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica di edifici esistenti.
Nello specifico, i lavori riguardavano interventi sull’involucro esterno dell’edificio per migliorare la coibentazione e operare la sostituzione di pavimenti ed infissi o dell’impianto di climatizzazione con uno ad alta efficienza energetica, oppure l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Attraverso l’integrazione di nuovi provvedimenti, anche il parco servizi dell’Ecobonus 2022 per l’edilizia è stato notevolmente ampliato: adesso, gli interventi operabili includono l’acquisto e l’installazione di impianti di climatizzazione con generatori a biomassa o l’installazione di impianti controllabili da remoto attraverso strumenti tecnologici per la domotica, piuttosto che la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con impianti volti al risparmio energetico, quali impianti ibridi, caldaie a condensazione o a micro-cogeneratori; inoltre, nell’ecobonus 2022 sono incluse ristrutturazioni di pavimenti o infissi e di schermature solari.
Tutti questi interventi sono effettuabili anche tramite lo sfruttamento del Superbonus 110%.
Che dire della tipologia di edifici sui quali si possono operare i lavori di ristrutturazione succitati?
L’ecobonus 2022 per l’edilizia offre la possibilità di operare sugli edifici già esistenti: ciò si traduce nella possibilità di effettuare lavori di ristrutturazione su tutti gli immobili finiti o accatastati, inclusi i beni merce o gli edifici rurali, purché facciano parte della categoria di edifici già esistenti e non in costruzione.

A chi spetta l’Ecobonus edilizia 2022?

La condizione necessaria è che il cliente che intende sfruttare l’Ecobonus sia lo stesso che sostiene le spese, senza essere necessariamente il proprietario dell’edificio coinvolto.
Nel target dell’Ecobonus per l’edilizia rientrano anche coloro che sono residenti all’estero e desiderano effettuare lavori ammissibili su un immobile idoneo all’incentivo e sito nel territorio nazionale di nascita.
Anche i titolari di reddito d’impresa possono essere riguardati dall’incentivo, il quale rappresenta una detrazione da IRES.
Non solo i proprietari o i detentori dell’immobile possono essere incentivati, ma anche coloro che convivono con essi e che dimostrano di vivere nell’immobile coinvolto negli interventi.
Chi sono i conviventi che ne possono beneficiare?
Ad esempio, il coniuge, il convivente non sposato, familiari diretti e affini entro il terzo grado.

Proroga Ecobonus per il 2022

Tutte le agevolazioni e gli incentivi succitati focalizzati sulla riqualificazione energetica sono stati prorogati dalla Legge di Bilancio 2022.
Quali sono gli incentivi inclusi nell’Ecobonus prorogato al 2022 da tale Legge?

 

  • Superbonus 110%, in vigore dal 1 gennaio 2022 e applicabile per lavori di efficientamento energetico;
  • Bonus infissi, caldaia e tende: oggetto della Manovra 2022 e quindi prorogati per l’intero anno 2022, prevedono detrazioni fino al 65% sugli infissi o sulle tende da sole;
  • Sismabonus, detrazioni fiscali atte alla messa in sicurezza degli edifici, con sconti dal 50% al 70% per gli immobili unifamiliari, dal 50% all’85% per i condomini;
  • Bonus facciate, ristrutturazioni, condizionatori: anche questi incentivi sono stati rinnovati al 2022 e consistono in una detrazione dell’IRPEF del 50% delle spese sostenute con tetto fissato a 96000€;
  • Bonus mobili, con detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A;
  • Bonus verde, detrazioni IRPEF sulle spese per interventi di sistemazione di giardini privati o condominiali;
  • Bonus Idrico, un contributo che prevede fino a 1000€ di rimborso sulle spese per i servizi sanitari;
  • Bonus Restauro, credito d’imposta del 50% per la manutenzione e il restauro di immobili storici e artistici;
  • Bonus Acqua Potabile, rimborso fino a 500€ per la razionalizzazione del consumo di acqua potabile o per l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua

Ecobonus, proroghe per il 2023

Ci sono altre importanti novità riguardanti alcuni bonus: parte di essi hanno subito la proroga al 2023!
Quali sono gli ecobonus prorogati al 2023?
Innanzitutto il Superbonus 110%, che ha visto lo slittamento della scadenza dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023.
Le nuove scadenze sono suddivise in base alle nuove disposizioni. Alcune di esse sono:

  • Gli interventi svolti su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate devono subire il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2022;
  • Gli interventi effettuati dai condomini, invece, devono aver visto il sostegno delle spese entro il 31 dicembre 2022;

Anche il bonus mobili, ossia la detrazione fiscale del 50% per acquisti di arredamento o elettrodomestici, è stato prorogato al 2023 con validità fino ad una spesa di 5000€.

Ecobonus 110, cosa comprende

Questo speciale tipo di Ecobonus è un incentivo, noto anche come Edilizia 110, introdotto e atto al miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni per rispondere alla sempre più crescente emergenza climatica.
Gli obiettivi a cui il bonus mira sono sostanzialmente ridurre le emissioni e i consumi.
Come funziona e come lo si ottiene?
Attraverso la realizzazione di interventi mirati, si potrà usufruire di una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute dal 1 luglio 2020 fino a tutto l’anno solare 2023; inoltre, include un’aliquota per le spese effettuate entro il 30 giugno 2022 per gli interventi di riqualificazione energetica.
La detrazione totale è suddivisibile in 5 anni a seconda della grandezza dell’edificio oggetto dei lavori e della tipologia dell’intervento, avendo chiaro in mente la condizione necessaria per sfruttare tale incentivo, ovvero che l’edificio acquisti almeno 2 classi energetiche in più rispetto a quelle possedute prima degli interventi.
Nell’Ecobonus 110 sono compresi tutti gli interventi trainanti e trainati: quali sono?

  • Interventi sugli spazi comuni dell’edificio con l’obiettivo di sostituire gli impianti di climatizzazione esterni con impianti centralizzati;
  • Interventi per l’isolamento termico riguardanti le superfici facenti parte dell’involucro esterno degli edifici;
  • Interventi sugli immobili unifamiliari che riguardano la sostituzione di vecchi impianti con quelli alternativi, ad esempio per il riscaldamento o la produzione dell’acqua calda sanitaria

Quali sono, invece, gli interventi trainati?
Essi riguardano le infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, installazione di impianti per l’energia rinnovabile, lavori di efficientamento energetico o eliminazione di barriere architettoniche.

Chi può ottenere l’Ecobonus 110 e come lo si può richiedere?

I beneficiari che possono richiedere tale bonus possono essere persone fisiche, condomini, onlus, cooperative, società sportive dilettantistiche o organizzazioni di volontariato.
Il primo consiglio per ottenere questo bonus è affidarsi ad un tecnico che andrà a verificare e, successivamente, a valutare gli interventi effettuabili sull’edificio che si intende riqualificare. Una volta fatte le dovute verifiche, il beneficiario sarà in grado di contattare l’impresa responsabile dei lavori; contemporaneamente a questo, il CAF di riferimento interverrà nella redazione del visto di conformità.
Infine, la documentazione totale dovrà essere inviata all’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, nota anche come ENEA.

Quali certificazioni sono necessarie?

In primo luogo, è necessario l’attestato prestazione energetica, ottenibile attraverso i tecnici abilitati.
Inoltre, devono essere presentate anche le certificazioni riguardanti il rispetto dei requisiti tecnici o la congruità delle spese: questi attestati vengono rilasciati a commercialisti o CAF.

Tre metodi per ottenere l’Ecobonus 110

Il beneficiario dispone di 3 modalità per ottenere materialmente il bonus quali:

 

  • Accedere direttamente alla detrazione pagando l’importo dei lavori e ricevendo il 110% degli importi dilazionati in 5 anni;
  • Pagare il fornitore permettendo la trasformazione della detrazione fiscale del 110% in credito d’imposta;
  • Ricevere uno sconto in fattura del 110% sull’importo dei lavori effettuati

 

Ecobonus 50 e 65, cosa comprende?

Questo tipo di agevolazione comprende una detrazione dall’IRPEF variabile dal 50 al 65% per tutti gli interventi atti all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici.
L’Ecobonus 65 ha avuto una proroga per tutto il 2022 tramite la nuova Legge di Bilancio.
Quali sono gli interventi detraibili al 50%?
Tra questi si annoverano:

 

  • acquisto di finestre con infissi o schermature solari;
  • sostituzione di impianti di riscaldamento con altrettanti di classe A;
  • acquisto di impianti di riscaldamento con generatori di calore a biomassa;
  • sostituzione o installazione ex novo di impianti di riscaldamento con generatore a biomassa dotati di rendimento non inferiore all’85%

Che dire degli interventi detraibili al 65%?
Essi comprendono:

 

  • acquisto di micro-generatori;
  • installazione di caldaie con sistemi di termoregolazione evoluti;
  • sostituzione di impianti di riscaldamento aventi pompe ad alta efficienza;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione con generatori ibridi;
  • installazione di dispositivi tecnologici per il controllo remoto degli impianti di riscaldamento;
  • installazione di collettori solari;
  • lavori di manutenzione o aggiornamento per la coibentazione dell’involucro dell’edificio interessato;
  • sostituzione di scaldacqua elettrici con quelli a pompa di calore

Qual’è la vera e propria innovazione di questo incentivo?
È la possibilità di godere, per quanto riguarda l’Ecobonus 65, di uno sconto direttamente in fattura a seconda della tipologia di intervento effettuato.

Quali sono i requisiti necessari per ottenere l’Ecobonus 50 o 65?

I beneficiari possono essere tutti coloro che sono residenti in Italia e non, ma che possiedono l’immobile coinvolto negli interventi.
Per quanto riguarda le aziende, esse possono usufruire del bonus solo per gli immobili in possesso prettamente per l’attività imprenditoriale.
Un secondo requisito è rappresentato dall’acquisizione dell’asseverazione, un tipo di certificato rilasciabile da tecnici abilitati che attesta la qualificazione energetica, la quale copia dovrà essere inoltrata all’ENEA.
Un terzo requisito riguarda i pagamenti: essi devono essere effettuati con bonifico bancario o postale che deve riportare il codice fiscale del richiedente, il codice fiscale o la partita IVA del fornitore e la causale specifica per la detrazione.
Questo requisito esonera le aziende, dal momento che la prova delle spese può essere sostituita da altra documentazione ritenuta idonea dagli uffici commercialisti.