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Guida alle detrazioni fiscali 2018 per le ristrutturazioni edilizie

ristrutturazione facciata di un palazzo

 

Il bonus ristrutturazioni sarà una detrazione che anche nel 2018 potrà essere sfruttato da parte di coloro che intendono svolgere dei lavori di ristrutturazione della propria casa.
Vediamo ora quali sono tutte le spese ammesse e soprattutto come è strutturato questo bonus, in modo tale da ottenere il massimo vantaggio possibile qualora si abbia intenzione di effettuare dei lavori di ristrutturazione sulla propria casa.

Come fruire delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni

Quando si parla di bonus ristrutturazioni occorre cercare di capire, in primo luogo, di che cosa si parla in modo tale da prevenire una serie di errori che potrebbero essere gravi e che possono essere sinonimo di spese che vengono sostenute ma che, proprio a causa degli errori che vengono commessi, non vengono rimborsate almeno in parte al contribuente.

Il bonus rappresenta una delle detrazioni introdotte diversi anni fa, ma riconfermata anche per il corso dell’anno 2018, che permettono al contribuente di effettuare una ristrutturazione della propria abitazione e di ottenere una detrazione sull’IRPEF.

Questa sarà pari al 50% percento delle spese ammesse, per una soglia massima di novantasei mila euro.
Ciò significa semplicemente che la somma totale della detrazione che verrà effettuata sull’imposta IRPEF sarà pari a quarantotto mila euro.

Quest’agevolazione sarà a sua volta suddivisa in dieci rate annuali di pari importo: ciò significa che se il contribuente ha accesso ad un’agevolazione complessiva di diecimila euro, ogni anno gli verrà effettuato uno sconto pari a mille euro sull’IRPEF.

Ovviamente occorre sottolineare come tutte le diverse detrazioni che rientrano nel bonus casa e tutte le altre per le ristrutturazioni dovranno essere conseguite seguendo un particolare procedimento che non è affatto complesso.

Prima di tutto occorre però capire a chi spetta il bonus ristrutturazioni nel 2018 e per questo è possibile seguire la pratica guida ristrutturazioni edilizie Agenzia delle Entrate, che permette di scoprire quali sono i diversi soggetti che possono avere accesso a questo genere di detrazione.
Il primo a beneficiare delle stesse è il proprietario dell’immobile ed attenzione a queste semplice concetto.
Questa figura potrà ottenere il suddetto bonus sia che egli sfrutti quell’immobile oppure che questo sia stato concesso in affitto ad altre persone.
Di conseguenza anche chi gode di un diritto su quell’immobile e si trova soggetto a dover pagare IRES o IRPEF potrà usufruire delle diverse detrazioni fiscali previste per la ristrutturazione e che verranno svolte fino al trentuno dicembre 2018.
L’inquilino che vive in quella struttura si aggiunge alle figure che possono usufruire del suddetto bonus in quanto egli vive appunto in quella casa dove sono stati effettuati tutti i diversi interventi per migliorare la casa.
Parlando di figure fisiche, ovvero persone che non rientrano nella categoria di figure imprenditoriali, a poter usufruire del bonus sulla ristrutturazione è anche il coniuge convivente, nonché i parenti entro il terzo grado, a patto che questi siano titolari di bonifici bancari che testimonino il pagamento delle spese che sono state effettuate per ristrutturare la stessa casa.
Anche il coniuge separato o divorziato, che ha comunque dei particolari diritti su quell’immobile ristrutturato ed ha partecipato alle spese per la ristrutturazione, avrà diritto ad ottenere il bonus dell’agevolazione fiscale prevista per il 2018 per gli interventi di ristrutturazione che sono stati effettuati.

Per quanto riguarda invece le figure imprenditoriali, la ristrutturazione sull’edificio lavorativo permette loro di accedere alle diverse detrazioni solo ed esclusivamente se l’immobile non rientra nella categoria delle merci o di beni strumentali.
In questo caso, infatti, il bonus per tutti i diversi lavori che sono stati effettuati non potranno essere sfruttati da parte degli imprenditori visto che l’immobile assume un ruolo completamente differente rispetto quello classico e di conseguenza impedisce ai proprietari dello stesso di ottenere un vantaggio nel momento in cui si decide di effettuare dei lavori che hanno lo scopo di modernizzare e migliorare lo stesso immobile nel quale viene svolto il lavoro.

Queste sono tutte le figure che possono ottenere un’agevolazione pari al cinquanta percento sulle spese che sono state effettuate per modificare l’immobile in loro possesso: queste detrazioni potranno essere fruttate per tutti i lavori svolti a partire dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2018: se le spese sono state svolte prima o verranno sostenute dopo la data di scadenza, la detrazione della quale si potrà usufruire sarà par al 36 percento e verrà retribuita nel medesimo modo.
In questo caso, però, la soglia massima ammissibile per ottenere le suddette agevolazioni per la ristrutturazione sarà pari a quarantotto mila euro, ovvero la metà rispetto quelle che vengono ammesse per il bonus attualmente in vigore.

Occorre ovviamente fare anche una precisazione per quanto riguarda i metodi che consentono di ottenere questa particolare agevolazione ed anche in questo caso occorre analizzare attentamente la pratica guida ristrutturazioni 2018, che consente di capire come procedere, una volta svolti i lavori, per fare in modo che si possano ottenere le suddette agevolazioni su Ires ed Irpef.

Per prima cosa occorre inviare una notifica, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, all’Azienda Sanitaria che ha competenza nel territorio dove si trova l’immobile, nella quale viene indicata l’intenzione di svolgere determinati lavori per poter modificare un immobile presente in quella particolare zona
Successivamente occorre effettuare il pagamento delle diverse spese sfruttando due mezzi, ovvero il bonifico bancario oppure quello postale.
In questi documenti bisogna inserire la causale del versamento che viene effettuato, ovvero occorre indicare il tipo di lavoro svolto e non inserire una generica causale che prende il nome di lavori di ristrutturazione.
Questo per evitare che si possano intendere operazioni svolte sul proprio immobile che non rientrano nelle agevolazioni e quindi perdere il diritto all’accesso sicuro a queste detrazioni.
Si tratta quindi di svolgere un tipo di operazione abbastanza semplice che consente ai proprietari di un immobile di ottenere un reale beneficio evitando di commettere errori di ogni genere che potrebbero essere causa di una mancata agevolazione.

Oltre a questa semplice operazione sarà necessario anche conservare tutte le diverse fatture dei pagamenti effettuati per la ristrutturazione.
Questo per fare in modo che le diverse operazioni che vengono svolte possano essere documentate ed in caso di eventuale richiesta da parte degli organi di controllo, il proprietario dell’immobile, l’inquilino oppure altre figure che godono di un determinato diritto su quell’edificio, possano documentare in modo chiaro le spese che sono state sostenute per poter effettivamente ottenere le suddette agevolazioni.
Tutte le diverse spese che sono state sostenute devono essere poi inserite, con codice di rifermento specifico, nella dichiarazione dei redditi ed eventualmente spedire all’Agenzia delle Entrate le copie delle suddette spese, in modo tale da testimoniare appunto il reale pagamento dei diversi interventi che sono stati effettuati.
Pertanto, con pochissimi passaggi, sarà necessario riuscire a portare al termine questa operazione, ovvero fare in modo che le diverse spese sostenute possano essere documentate e certificate senza che vi possano essere degli errori di ogni genere che potrebbero avere delle ripercussioni negative e che potrebbero impedire ad una persona di poter effettivamente ottenere le agevolazioni.
Pertanto questo è il modo corretto di operare per ottenere le diverse agevolazioni specificate dalla guida ristrutturazioni edilizie Agenzia delle Entrate, che permetterà dunque di poter effettivamente di ottenere le diverse agevolazioni che consentono di avere uno sconto sulle imposte Irpef ed Ires, a seconda dei soggetti che decidono di effettuare dei lavori sul proprio immobile.

ristrutturazione di un interno aziendale

Quali sono le detrazioni fiscali per il 2018

Ora che si è capito quali sono i soggetti che possono usufruire delle diverse agevolazioni discali ristrutturazione 2018, occorre anche parlare di quali sono le stesse e cosa occorre analizzare prima di far effettuare un lavoro sul proprio immobile.
In primo luogo vi sono tutti i lavori di manutenzione che devono essere svolti periodicamente sulla propria abitazione come, ad esempio, quelli relativi all’intervento su un tetto che permette all’acqua di infiltrarsi.
I lavori di manutenzione sono dunque quelli basilari che consentono di ottenere un’agevolazione sulle spese che vengono sostenute ma, a queste, occorre parlare anche delle detrazioni che riguardano le diverse tipologie di interventi che vengono svolti per riportare lo stabile alla sua condizione ottimale dopo che questo ha subito dei danni a causa di una calamità naturale.
Ad esempio un sisma, oppure un’alluvione, potrebbero aver danneggiato, in maniera netta e pesante, la struttura dell’edificio.
Per questo motivo occorre effettuare un intervento di manutenzione che deve essere svolto per ristabilire il corretto funzionamento dello stesso, soprattutto se sono stati danneggiati i diversi impianti presenti all’interno della struttura.
Anche in questo caso le detrazioni fiscali potranno essere ottenute nel momento in cui si effettuano questi particolari tipi di interventi.
Si passa poi ai lavori di manutenzione che vengono svolti per la costruzione o risanamento di eventuali posti auto, i lavori che servono per rimuovere completamente le barriere architettoniche che impediscono a persone con problemi di mobilità, ovvero i disabili, di entrare all’interno dell’edifico, l’installazione di sistemi di rilevamento del gas ed altre operazioni che consentono di avere un immobile sicuro sotto ogni punto di vista.
A questi interventi di ordinaria manutenzione edile e di ristrutturazione vengono affiancati tutti quelli che invece rientrano nella categoria degli interventi straordinari.
In questo caso si parla di lavori che devono essere necessariamente svolti per prevenire eventuali danneggiamenti alle varie parti fondamentali della stessa casa o edificio lavorativo.
Ad esempio interventi anti sismici oppure altri similari, atti a proteggere e migliorare la sicurezza della propria casa, sono tutte quelle operazioni che devono essere necessariamente svolte e che permettono non solo di ottenere una sicurezza maggiore mentre si è all’interno della propria casa ma, allo stesso tempo, che consentono di ottenere un’agevolazione sulle diverse spese che devono essere sostenute.

Oltre a questa particolare tipologia di intervento sarà possibile anche notare come tutte le spese accessorie e aggiuntive, tranne rari casi, possono essere incluse nelle detrazioni fiscali ristrutturazioni 2018.
L’acquisto di materiali per effettuare i lavori, le spese per la messa in sicurezza dei vari impianti presenti all’interno della propria casa, i costi di bollo ed IVA rientrano nelle spese che possono essere oggetto di una detrazione fiscale per le ristrutturazioni stesse.
Occorre sottolineare come queste particolari spese rientrano nella categoria delle detrazioni fiscali del cinquanta percento.
Pertanto, in questo caso, sarà possibile ottenere il rimborso decennale della metà della somma di denaro investita per sostenere i vari costi per i lavori che sono stati effettuati sia all’interno che all’esterno della propria casa.
Tutte queste operazioni, che dovranno essere attentamente documentate, devono essere state sostenute entro il trentuno dicembre dell’anno 2018.

Ma queste differenti spese non sono le uniche che permettono di avere accesso alle varie agevolazioni fiscali previste anche per il 2018 dalla Legge di Bilancio.

L’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, come ad esempio forno e frigorifero, consentono di ottenere l’accesso ad una particolare detrazione che deve essere necessariamente analizzata in modo tale che si possano prevenire, anche in questo caso, una serie di errori che potrebbero avere delle grosse ripercussioni sulle diverse spese che si andranno a sostenere.
In primo luogo bisogna parlare del fatto che, le diverse detrazioni per l’acquisto dei mobili, possono essere ottenute solo nel momento in cui queste spese vengono sostenute dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione.
Le detrazioni fiscali per l’acquisto dei mobili nel 2018 sono quindi molto semplici da analizzare: se l’acquisto di un frigorifero viene effettuato in data 15 febbraio 2018, giusto per fare un esempio, i lavori per la ristrutturazione della casa devono essere stati avviati almeno il 10 febbraio dello stesso anno.
Questo in quanto i mobili nuovi devono essere inseriti in un contesto dove questi vengono visti come strumenti complementari e non oggetto che ha fatto nascere la richiesta di intervento sulla propria casa.
Ovviamente occorre anche parlare dei diversi mobili che sono ammessi nella detrazione fiscale e che danno accesso a questo bonus.
Si parla di mobili di grandi dimensioni come, ad esempio, armadi per la camera da letto oppure librerie e cassapanche che necessitano di grandi spazi all’interno della propria casa.
I diversi mobili dovranno essere accompagnati da relativa fattura con tanto di data e indicazione specifica della tipologia di mobilia che viene acquistata da parte del cliente stesso.
In questo modo sarà possibile far rientrare gli stessi mobili all’interno delle diverse tipologie di detrazioni fiscali che potranno essere ottenute dopo l’acquisto.

Oltre ai mobili nuovi le detrazioni fiscali previste dall’Agenzia delle Entrate nel corso del 2018 hanno come oggetto anche gli elettrodomestici.
In questo caso si parla di apparecchiature di diverso genere come, ad esempio, frigoriferi, congelatori, forni ed altri che necessitano di quantità medie di energia elettrica per poter essere azionati.
Ovviamente si parla di requisiti fondamentali che questi particolari strumenti devono possedere per poter essere oggetto della suddetta detrazione per la ristrutturazione della casa.
Gli elettrodomestici, infatti, dovranno appartenere alla fascia di risparmio energetico massima, ovvero quella A+ tranne nel caso del forno, che invece può rientrare nella classe A.
In entrambi i casi anche per gli elettrodomestici sarà necessario presentare la fattura in modo tale che sia possibile accedere alle diverse agevolazioni che permettono di ottenere uno sconto sulle imposte.

Quella su mobili ed elettrodomestici, che devono essere entrambi nuovi, consente di ottenere un bonus pari a diecimila euro di detrazione il quale deve essere ripartito anch’esso in dieci rate annuali.
Occorre però fare una precisazione su queste detrazioni fiscali del 2018 per mobili ed elettrodomestici: i diecimila euro di tetto massimo sono conteggiati per unità.
Questo significa che se una persona è titolare di due immobili ed in entrambi avvia dei lavori di ristrutturazione nel corso del 2018 ed acquista mobili ed elettrodomestici nuovi e di grandi dimensioni per entrambi, qualora questi dovessero rientrare nella categoria prevista per la detrazione, per ogni abitazione o edificio lavorativo in possesso di quel contribuente è previsto un bonus di agevolazione pari a diecimila euro.
Pertanto la somma sarà pari a ventimila euro o superiore a seconda delle unità in suo possesso che vengono sottoposte a questo genere di operazione, ovvero al lavoro di ristrutturazione e acquisto di mobili vari nel corso dell’anno.

Altra tipologia di intervento di ristrutturazione edilizia che permette di ottenere una detrazione fiscale è quella per gli interventi anti sismici.
Come nel caso dei mobili e delle altre tipologie di lavori che possono essere svolti sulla propria casa o impresa, occorre capire come queste particolari detrazioni funzionino in modo tale da avere una panoramica generale ed evitare di compiere degli errori nel momento in cui si cerca di ottenere le suddette detrazioni.
In primo luogo bisogna parlare del fatto che questi lavori devono essere necessariamente svolti nelle zone dove il rischio sisma rientra in casistiche elevate.
La zona 1, 2 e la 3 sono quelle che permettono di ottenere le detrazioni fiscali per i diversi lavori che hanno lo scopo di rendere maggiormente stabile e sicura la struttura stessa, prevenendo dunque una serie di complicazioni ed il rischio che queste possano causare non pochi problemi a coloro che vivono in queste particolari zone dove il rischio sisma è elevato.

I vari interventi che sono ammessi rientrano nella categoria di quelli che hanno, come scopo finale, l’obiettivo di rendere maggiormente solida e sicura l’intera struttura: la ricostruzione delle fondamenta della casa, un attento controllo sui muri e altri sopralluoghi prima dei lavori stessi, che comportano un costo che deve essere sostenuto da parte del proprietario dell’immobile stesso, devono essere tutti documentati ed ovviamente sarà necessario conservare ricevute e fatture varie in modo tale che sia possibile prevenire una serie di conseguenze negative che potrebbero avere non poche ripercussioni sull’edificio stesso e su coloro che si trovano al suo interno.

Ogni tipologia di lavoro deve essere svolta nel periodo di tempo compreso dal primo gennaio del 2017 fino trentuno dicembre dell’anno 2021: anche le diverse spese che vengono effettuare per i lavori di controllo e classificazione della zona sismica rientrano nella detrazione fiscale che si potrà ottenere, in quanto si parla sempre di un intervento che viene svolto sul proprio immobile e che ha lo scopo di prevenire eventuali conseguenze negative che potrebbero avere delle ripercussioni sulla stabilità dello stesso edificio.

Queste particolari spese danno accesso ad una detrazione fiscale che sarà pari al cinquanta percento della somma di denaro investita, fino ad un massimo di novantasei ila euro.
L’agevolazione dell’Agenzia delle Entrare per i lavori di ristrutturazione edilizia con scopo prevenire conseguenze negative dovute dai sismi verrà ripartita in cinque rate annuali il cui importo sarà uguale per ogni rata.
Questo significa semplicemente che se il titolare di una casa effettua dei lavori per prevenire conseguenze negative derivanti dai sismi per un importo totale di cinquanta mila euro, lo stesso contribuente riceverà una somma di denaro pari a cinquemila euro per cinque anni, per un totale equivalente alla età della somma di denaro che ha investito per far effettuare i diversi tipi di controlli e lavori con lo scopo di prevenire danni alla sua abitazione a causa del sisma.

Anche in questo caso si tratta di agevolazioni fiscali unitarie: come per gli immobili, infatti, ogni edificio in possesso del contribuente che viene sottoposto a questa procedura gli darà accesso ad un contributo pari al cinquanta percento della somma di denaro spesa per ogni immobile.
Pertanto se quella somma prima indicata dovesse essere spesa per tre edifici completamente differenti tra di loro, per un totale di centocinquanta mila euro, per ogni edificio il contribuente otterrà la stessa agevolazione, per un totale annuo di settemila cinquecento euro.

Diverse invece la situazione se i vari interventi vengono invece svolti su strutture che hanno parti in comune, come ad esempio i palazzi con tanti appartamenti.
In questo caso si parla sempre di novantasei mila euro di tetto massimo ammesso per la soglia delle spese, ma ad essere differente sarà la percentuale a seconda del passaggio di classe dello stesso edificio.
Questo significa che se l’abitazione dovesse passare da una classe superiore, come la 2, ad una inferiore ovvero alla 1, la percentuale delle detrazioni che si potranno ottenere è pari al settantacinque percento.
Se invece la casa dovesse passare da una zona rischio minima alla massima, con uno scatto di due classi, la detrazione sarà pari all’ottantacinque percento delle diverse spese che sono state sostenute.
Pertanto ogni anno verranno effettuati dei controlli sulla zona e sull’edificio in maniera tale da capire se questo ha subito delle variazioni per quanto riguarda il passaggio della classe.
La percentuale variabile verrà calcolata sul residuo delle spese e non sul totale dei costi, che potrebbero far variare la percentuale.

Queste sono le detrazioni fiscali per la ristrutturazione dell’edificio, sia abitativo che lavorativo, previste dall’Agenzia delle Entrate, alle quali bisogna ovviamente affiancare quello che prende il nome di Ecobonus 2018, ovvero le detrazioni fiscali per i lavori per il risparmio energetico che viene effettuato dallo stesso edificio.

I bonus e detrazioni per il risparmio energetico

La proroga per le detrazioni fiscali ristrutturazioni 2018 delle Agenzie delle Entrate riguardano anche quello dell’Ecobonus, elemento fondamentale che consente alle persone di effettuare una serie di operazioni per rendere le proprie strutture maggiormente efficienti sotto il profilo del risparmio energetico.
Questo particolare bonus ha valenza per tutti gli interventi che vengono svolti a partire dal 2012 fino alla fine dell’anno 2018 ed avranno una percentuale pari al sessantacinque percento delle diverse spese che vengono sostenute per rendere maggiormente efficace la propria casa sotto questo particolare aspetto.
Ma bisogna ovviamente sottolineare due punti fondamentali, ovvero come ottenere questo bonus e soprattutto cosa si intende per maggior efficacia sotto il profilo del risparmio energetico.
Per quanto riguarda il primo punto, come per gli altri interventi che danno accesso alle diverse detrazioni fiscali e agevolazioni sui lavori di ristrutturazione del 2018, anche per quelle che prendono nome di Ecobonus occorre sottolineare come tutte le spese sostenute dovranno essere certificate in maniera tale che queste possano essere effettivamente testimoniate.
Il bonus potrà essere ottenuto se non si supera la soglia della spesa massima pari, anche in questo caso, a novantasei mila euro e verrà ripartito in rate annuali per un lasso di tempo pari a dieci anni.
Per quanto riguarda gli interventi sono ammessi tutti quelli che permettono di riqualificare sotto il profilo energetico il proprio edificio, l’acquisto di impianti fotovoltaici e di riscaldamento invernale nonché la loro messa in opera e l’acquisto di strumenti che permettono di controllare da remoto tutti gli impianti di riscaldamento sia della propria abitazione o impresa, sia dell’acqua.
Come nel caso degli interventi per i terremoti e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, anche per quanto riguarda questo genere di interventi occorre sottolineare che le agevolazioni per la ristrutturazione che rientra nella categoria dell’Ecobonus sono da considerare per unità.

Pertanto avendo un numero superiore ad una sola unità abitativa, gli incentivi che si potranno ottenere saranno da considerare per ognuna di esse, a patto che gli interventi effettuati rientrino in questa categoria e non superino il tetto massimo delle spese che sono ammesse per ottenere l’agevolazione.

Proroga anche per quanto riguarda gli incentivi per l’acquisto di nuovi infissi e caldaie per la propria abitazione o impresa.
Anche in questo caso, per ottenere le agevolazioni per la ristrutturazione edilizia della propria casa o azienda occorre che i vari lavori vengano svolti entro il termine dell’anno in corso, ovvero il 2018.
In questo caso, però, la detrazione che sarà possibile ottenere sarà pari al cinquanta percento della somma di denaro che viene investita.
Il cambio delle finestre e porte con strumenti che isolano termicamente la propria casa e l’acquisto di caldaie a biomassa ed altre permettono d ottenere la detrazione ed a queste spese va aggiunta anche la messa in opera della stessa strumentazione che rientra in queste due categorie.

Questi sono tutti gli incentivi che si potranno conseguire nel corso del 2018 per le ristrutturazioni edilizie che vengono svolte sui propri edifici, sia che si parli di strutture a scopo abitativo che di quelle nelle quali si svolge la propria attività lavorativa.