Quali sono le caratteristiche di un tetto ventilato
L’isolamento termico della casa, la giusta coibentazione, è uno degli aspetti più importanti per la vivibilità.
Questo perché un’abitazione adeguatamente isolata, con la tecnica più idonea alla zona di locazione, alle esigenze climatiche specifiche ed a quelle della famiglia che la occupa, permette non solo di massimizzare le prestazioni della casa stessa ma, anche, di risparmiare notevolmente sui costi di riscaldamento e raffrescamento.
Un utilizzo consapevole e senza abusi di energia è, inoltre, un modo intelligente e civile di contribuire al contenimento dell’inquinamento, limitando l’impatto sull’ambiente. Esistono molte tecniche coibentanti e, per ogni appartamento, andrebbe scelta quella più adatta. Il tetto ventilato, ad esempio, è la miglior soluzione per le mansarde e per ottenere l’abitabilità dei locali sottotetto.
Questo non esclude la sua installazione, con ottimi risultati, anche su altri tipi di case o di locali. La caratteristica principale del tetto ventilato è, come dice il nome stesso, la presenza di uno strato di ventilazione nella struttura, che serve da sfiato per la condensa umida che si crea in casa in inverno e per impedire, in estate, che l’umidità esterna penetri all’interno, rendendo l’aria ancora più calda ed il clima meno sopportabile.
Come funziona il tetto ventilato?
Il tetto ventilato, detto anche tetto a freddo, è un tetto stratificato. La presenza di più strati di materiale lo rendono una copertura solida e resistente, al tempo come agli agenti atmosferici, quindi durevole nel tempo e poco bisognoso di interventi di manutenzione.
Il tetto ventilato si compone di cinque strati: alla base una struttura portante, solida e ben aderente a quella del locale o dell’abitazione, un secondo strato fatto di materiale resistente al vapore ed all’umidità, un terzo strato composto di buon materiale termoisolante, un’intercapedine che servirà da strato con funzione di ventilazione e, a coprire tutto, il rivestimento ultimo.
Il funzionamento del tetto a freddo si basa tutto sull’inserimento dell’intercapedine tra gli strati: questo consente all’umidità di fuoriuscire ed evaporare in maniera naturale, sia dall’interno all’esterno che viceversa.
Eliminando la maggior parte dell’umido ed agevolando la sua fuoriuscita, sotto forma di vapore acqueo, si otterrà un miglioramento dell’isolamento termico e della tenuta della temperatura interna, sia in fase di riscaldamento che di raffrescamento.
Una tipologia di tetto, quindi, consigliata per tutte quelle zone in cui si vivono inverni particolarmente rigidi ed estati afose. In inverno, infatti, l’umidità che si crea con l’accensione dei termosifoni, potrà facilmente uscire dal tetto, visto che l’aria calda tende a salire.
D’estate, al contrario, l’umido del clima esterno non arriverà all’interno della casa, perché si fermerà nello strato di ventilazione e verrà espulsa prima di penetrare in quelli sottostanti. Eliminando la condensa umida dall’abitazione, si ottimizzerà la tenuta di temperatura impostata dai dispositivi utilizzati per riscaldare o rinfrescare gli ambienti domestici.
Vantaggi e svantaggi del tetto ventilato
I vantaggi che si possono ottenere con la scelta di installare, sulla propria abitazione, un tetto ventilato, sono molteplici e multifunzionali. Il primo, e più importante, è la prevenzione dell’umidità.
L’umidità non è un fenomeno che inficia semplicemente la temperatura dell’aria ma, a lungo andare, la condensa che si posa su muri e mobilio, può danneggiarne l’estetica in modo irreversibile. Ad esempio può creare macchie bagnate sulle pareti intonacate o sollevare e gonfiare muri e pavimenti in legno.
Inoltre, le zone umide sono l’habitat ideale per la prolificazione di muffa. Le muffe sono agglomerati di funghi e batteri, spesso molto nocivi per la salute, in quanto possono dare diversi effetti collaterali: allergie, dermatiti, infezioni alle vie aeree, asma e, in casi estremi, reazioni gravi come shock anafilattici.
Il secondo vantaggio di un tetto ventilato è in termini di miglior isolamento termico, soprattutto in zone soggette a clima umido. Consente di eliminare il vapore acqueo dall’aria di casa consente di mantenere più stabile la temperatura ottenuta con termosifoni e climatizzatori e, soprattutto, di alleggerire il tasso di umidità presente.
Questo significa risparmiare in termini di tempo di accensione dei dispositivi, di evitare l’uso del deumidificatore e, quindi, di trovare cifre più basse in bolletta. Conseguentemente ad un uso limitato di dispositivi climatizzanti si ottiene anche una diminuzione dell’inquinamento ambientale pro-capite.
Un terzo, importante vantaggio del tetto ventilato lo si ottiene in caso di copiose nevicate o piogge: lo strato di ventilazione, dato dall’intercapedine naturale inserito nella stratificazione, evita che l’acqua o la neve che stazionano sul tetto di casa possano filtrare, creando perdite o, semplicemente, rovinando i materiali di struttura.
Per quanto riguarda i lati negativi dell’installazione di una soluzione ventilata, sono relativamente pochi. In alcuni casi, siccome è un tetto a molti strati, costruire un tetto ventilato potrebbe prevedere un lieve abbassamento del soffitto, perdendo qualche centimetro di metratura verticale.
Un secondo svantaggio potrebbe essere un minor isolamento acustico, in quanto i rumori potrebbero essere leggermente amplificati dallo strato vuoto di ventilazione, dove le onde sonore rimbalzano di più.
Queste eventuali controindicazioni, comunque, si prevengono affidandosi ad una ditta specializzata che, prima di procedere al lavoro, effettuerà un’analisi dell’abitazione e della sua locazione, riuscendo a percentualizzare in maniera precisa la positività della scelta di un tetto ventilato.