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Rimozione amianto, quali sono gli incentivi per il 2019?

Incentivi per la rimozione dell'amianto 2019

 

Negli ultimi anni il tema della pericolosità dell’ amianto e la necessità di provvedere alla sua rimozione da abitazioni ed impianti industriali è stato spesso al centro dell’ attenzione, diventando oggetto di discussione sui giornali, in televisione ed in sede istituzionale.

Ormai non ci sono dubbi circa il fatto che l’amianto sia una sostanza altamente cancerogena e distruttiva: i dati statistici dimostrano che l’esposizione prolungata a questo materiale aumenta l’ insorgenza di tumori e di altre gravi patologie, mettendo a rischio la popolazione che vive o lavora all’interno di edifici che contengono questa fibra.

In passato i rischi legati all’utilizzo dell’amianto non erano sufficientemente conosciuti ed è stato fatto un utilizzo frequente di questa componente sia nella costruzione di abitazioni private che in ambito industriale.

Ora che il problema è emerso in tutta la sua gravità, tanto da far definire l’amianto come il “killer invisibile” è chiaro a tutti come possa esistere un’unica soluzione per limitarne i danni: bonificare i siti, affidando il lavoro ad aziende specializzate in questo settore ed in grado di rispettare i rigidi criteri di sicurezza previsti dalla legge per lo smaltimento dell’amianto.

Potrebbe quindi sembrare semplice intervenire per sanare la situazione, ma nel concreto purtroppo non è così: i costi degli interventi di bonifica effettuati secondo i requisiti richiesti talvolta sono elevati e questo fattore economico ha spesso bloccato (o almeno rallentato in modo significativo) le operazioni di smantellamento delle strutture in amianto-eternit.

Per ovviare a questa situazione sono state recentemente varate alcune importanti misure che prevedono per il 2019 una serie di incentivi fiscali, oltre a contributi a livello comunale e regionale, per la rimozione dell’amianto. Andiamo quindi ad approfondire insieme quanto è stato stabilito nel Collegato Ambientale alla legge di Stabilità 2016 (legge 221/2015).

Quali sono le novità previste per il 2019?

La novità più importante è sicuramente rappresentata dall’introduzione del “Bonus smaltimento amianto” che prevede un credito di imposta al 50% a favore dei soggetti titolari di reddito di impresa che decidono di realizzare interventi di rimozione di parti in eternit e di bonifica delle componenti realizzate in amianto.

Questa agevolazione non è stabilita in maniera fissa, ma aumenta proporzionalmente alla grandezza delle strutture contenenti amianto di cui viene effettuato lo smaltimento, premiando i soggetti che investono in questa attività e sottolineando così la grande importanza sociale della rimozione dell’amianto a tutela della salute pubblica e come obiettivo comune.

Entrando nello specifico vediamo i limiti stabiliti dalla normativa: per avere diritto al bonus l’importo speso per le attività di bonifica deve essere compreso tra un minimo di 20.000 € ed un massimo di 400.000 €, consentendo in questo modo un risparmio fiscale compreso tra 10.000 Euro e 200.000 Euro.

Si tratta di cifre decisamente importanti e per questo motivo il bonus viene suddiviso in un massimo di 3 quote annuali di uguale importo, che non incidono sulla determinazione di Irap e Ires. Anche il tetto massimo di spesa previsto per l’ anno 2019 si attesta su valori significativi ed è attualmente fissato in 5,667 milioni di Euro. I contributi verranno quindi erogati fino all’esaurimento dei sopra citati fondi messi a disposizione per il bonus amianto.

Come usufruire delle agevolazioni?

Per usufruire dell’agevolazione occorre essere in possesso di una serie di requisiti tassativi, che andiamo brevemente a riassumere. Per prima cosa è richiesto di essere un soggetto titolare di reddito di impresa, a prescindere dalla forma giuridica dell’impresa stessa.
Inoltre in base al decreto legge del 16 Giugno 2016 che ha introdotto queste misure, occorre che i lavori di smaltimento siano stati effettuati nel corso del triennio compreso tra il 2017 e il 2019. Ultimo ma non ultimo: i lavori di smaltimento devono rientrare tra quelli specificamente elencati ed autorizzati dal Ministero per avere diritto alla corresponsione del credito di imposta.

Le spese ammesse sono quelle sostenute per la rimozione di amianto-eternit ed i costi legati al relativo smaltimento dei materiali in discarica. Più in dettaglio la detrazione al 50% è prevista per le imprese che si fanno carico delle seguenti attività:

  • rimozione e smaltimento di coperture in eternit;
  • lastre in amianto ondulate o lisce;
  • tubi in amianto;
  • canaline in amianto;
  • cisterne e recipienti in amianto destinati a contenere acqua (o a stoccare altri liquidi) destinati ad uso industriale o civile.

Sono inoltre ammesse in detrazione le spese sostenute per smaltire le coperture di strutture produttive ed i sistemi destinati alla coibentazione industriale.

In aggiunta alle voci sopra specificate vengono conteggiati come importi da poter detrarre anche i costi di consulenza professionale sostenuti per pianificare le attività di bonifica dall’amianto: le perizie effettuate per gli obiettivi di cui sopra godono di un’ulteriore agevolazione, cioè in uno sconto fino al 10% fino ad un massimo di 10.000 €.

Incentivi per l'installazione di pannelli solari per aziende

I bonus per il rifacimento delle coperture

Tutte le attività svolte successivamente allo smaltimento dell’amianto, come per esempio il rifacimento di un tetto in altro materiale, non rientrano tra le spese ammesse a godere dello sconto del 50% previsto dal bonus, ma possono comunque beneficiare di altre importanti detrazioni fiscali stabilite ad hoc per l’anno 2019.

Ci riferiamo in particolare alla possibilità di detrarre, sotto forma di Eco bonus, il 65% delle spese sostenute per effettuare opere di isolamento delle parti di struttura su cui è stato smaltito l’amianto.

Inoltre sono previste detrazioni al 50% in caso di installazione di pannelli fotovoltaici in sostituzione delle parti di amianto ed eternit rimosse. Questa possibilità è regolata all’interno di un decreto specifico, denominato “Decreto fotovoltaico 2019 Mise”, che prevede una detrazione aggiuntiva per le aziende che optano per una soluzione green e cioè per l’installazione di un impianto fotovoltaico, sicuro ed ecologico, al posto di una vecchia e pericolosa struttura in amianto. Il bonus fotovoltaico prevede, in aggiunta al normale beneficio economico di cui si gode utilizzando questa fonte energetica, un premio pari a 12 euro per ciascun Mwh di energia prodotta.
E’ quindi evidente in tutte queste misure la volontà del legislatore di sensibilizzare le imprese sull’importanza della bonifica dall’amianto, incentivando l’adozione di azioni concrete e di investimenti a tutela del bene comune. Ma come va presentata la domanda per usufruire del bonus amianto? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo.

Come presentare la domanda di bonus amianto e come usufruire dello sgravio fiscale

Dopo aver verificato il possesso dei requisiti soggettivi (titolarità di redditi da impresa) ed oggettivi (il sostenimento di spese rientranti tra quelle specificamente previste dal decreto amianto per usufruire della detrazione fiscale al 50%) è possibile presentare la domanda di rimborso al Ministero dell’ambiente – amianto, accedendo all’apposita sezione del sito Internet e compilando il modulo in via telematica. La richiesta deve essere firmata dal legale rappresentante dell’impresa che richiede il beneficio di imposta e va inviata entro e non oltre il 30 Marzo 2019.

All’interno della domanda devono essere indicati i seguenti dati:

  • spese sostenute per gli interventi di smaltimento dell’ amianto;
  • dettaglio dei singoli costi sostenuti;
  • credito di imposta richiesto;
  • autocertificazione attestante di non avere già beneficiato di agevolazioni analoghe per le medesime spese.

Alla domanda di bonus vanno inoltre allegati i documenti giustificativi delle spese sostenute ed in particolare:

  • ricevute, fatture, copia delle disposizioni di bonifico effettuate per pagare i lavori di smaltimento alle aziende incaricate;
  • programma dei lavori presentato alla ASL competente a seconda del territorio in cui ha sede legale l’impresa richiedente;
  • comunicazione di fine lavori fatta alla stessa ASL di cui sopra (completa dei documenti che dimostrino l’effettivo avvenuto smaltimento dell’amianto in discarica);
  • dichiarazione attestante eventuali aiuti de minimis, nel caso in cui siano stati percepiti nei due anni precedenti alla presentazione della domanda di bonus.

Una volta effettuata la richiesta telematica, che è ritenuta valida unicamente se presentata nella forma sopra specificata, il Ministero dell’Ambiente ha a disposizione 90 giorni di tempo per esaminare i documenti e dare riscontro, in senso positivo o negativo, alla domanda. Nel caso in cui venga confermato il diritto ad usufruire del credito di imposta, il Ministero confermerà contestualmente alla risposta anche l’indicazione della cifra spettante all’impresa richiedente.

Per usufruire dell’agevolazione fiscale guadagnata grazie allo smaltimento dell’amianto l’azienda potrà utilizzare il modello F24, compensando debiti e crediti di imposta tramite l’utilizzo dei servizi online dell’Agenzia delle Entrate.

Le misure introdotte rappresentano quindi un contributo statale molto importante, studiato a beneficio di tutti gli imprenditori che credono nell’importanza di garantire a se stessi, ai propri dipendenti ed in generale alla comunità un ambiente di lavoro sano e sicuro ed una migliore qualità della vita.

Considerando che i fondi stanziati sono di importo significativo, ma comunque soggetti ad esaurimento, può certamente valere la pena di usufruire di questa opportunità ed aprire il 2019 con il migliore dei buoni propositi: liberarsi dell’amianto aggiudicandosi contestualmente anche un importante beneficio fiscale.

Concludiamo l’articolo con una raccomandazione molto importante per portare a buon fine la richiesta di bonus amianto: oltre a seguire rigorosamente le procedure e le linee guida indicate dal Ministero dell’ambiente è fondamentale affidare i lavori di bonifica esclusivamente a società specializzate in questo settore, in grado di offrire consulenze personalizzate e guidare l’impreditore in ogni fase del processo di smaltimento, inclusa la richiesta di bonus e la preparazione di tutti i documenti necessari